Invernale al Col de Varda

Ciaspolata al rifugio Col de Varda nell’incantevole Misurina

È già febbraio, la neve è caduta copiosa e adesso il meteo lascia spazio a delle giornate terse, molto fredde ma che garantiscono panorami mozzafiato sulle nostre splendide Dolomiti Bellunesi.
Oggi, io e Giorgia abbiamo raggiunto Misurina, con l’obiettivo di prendere la seggiovia del Col de Varda e procedere poi con le ciaspole verso il rifugio Città di Carpi. Raggiungiamo il parcheggio della seggiovia, svoltando a destra in una laterale della strada principale, appena superato l’Istituto Pio XII di Misurina. C’è già qualcosa che non quadra: il parcheggio è quasi vuoto e, cosa più strana, la seggiovia è ferma! Scendiamo dalla macchina e delle folate di vento cominciano a sbatterci addosso. Ecco forse spiegato il motivo. Troviamo un addetto alla seggiovia che alla nostra domanda sul motivo della chiusura, ci risponde con un secco: “vento!”.
Non ci perdiamo d’animo e confermiamo la salita, modificando l’obiettivo e puntando al rifugio Col de Varda. Gambe in spalla e imbocchiamo il sentiero CAI 120a in direzione Sud-Est, adeguatamente segnalato con addirittura l’immagine del rifugio finale.
È già tarda mattinata quando intraprendiamo la salita ma la temperatura, sebbene sia presente un sole senza nuvole, si attesta intorno a 1-2 gradi. Già dai primi metri si abbatte su di noi a intervalli irregolari un vento gelido che ci taglia la pelle sulle guance, le uniche scoperte. Si guadagna dislivello costeggiando la pista da sci, la quale sarebbe il vero sentiero estivo ampio e abbastanza costante. Per alcuni tratti siamo costretti a procedere dritto per dritto sotto i piloni della seggiovia. Sicuramente una via più corta ma leggermente più impegnativa rispetto alla normale non invernale. In ogni caso, grazie alla neve, riusciamo a procedere abbastanza agevolmente: in alcuni punti troviamo delle macchie più ghiacciate e relativamente scivolose, intervallati da più ampie progressioni su neve fresca e bella comoda. Non abbiamo nemmeno portato le ciaspole con noi poiché la traccia è ampiamente battuta e agevole con i soli scarponi.
Procediamo nel bosco di abeti e larici imbiancati in una ambiente da favola, solo il vento impetuoso smonta questo paesaggio idilliaco. Avanziamo con costanza guadagnando 250mt di dislivello e cominciando a notare il diradarsi della vegetazione. Siamo a quota 1950 metri circa e si cominciano ad intravvedere distintamente le cime del Cristallo e del Piz Popéna alle nostre spalle, direzione Ovest. In breve siamo dapprima al capitello e immediatamente al bivio per il rifugio Città di Carpi. Gli alberi lasciano spazio ad una specie di pianoro ampio dal quale si può ammirare il gruppo del Cristallo in tutto il suo splendore, in direzione Sud si può godere del magnifico gruppo del Sorapiss con la caratteristica conca dal quale si può immaginare il rifugio Vandelli e il suo lago turchese. Verso Sud-Ovest si scorgono le cime Ampezzane della Tofana di Rozes, le Cinque Torri e il Nuvolau. Continuiamo la salita raggiungendo la parte finale della pista da sci. Ultimo pezzo di dislivello accentuato, reso insidioso e fastidioso dal vento più forte della giornata. Siamo in una gola ombrosa, senza sole, la temperatura e ampiamente sotto lo zero in questo punto. Il vento non aiuta la progressione. Come non bastasse, la neve copiosa non ci permette nemmeno di avere la consolazione di vedere un pezzo di rifugio. Sappiamo però che è lì a poche decine di metri di salita da noi. La neve scricchiola come non mai sotto i nostri scarponi, il vento alza cristalli pungenti che si conficcano sulla bardatura che ci tiene il più possibile al caldo. Superiamo l’ultima curva verso sinistra e arriviamo al pianoro con l’arrivo della seggiovia. Il rifugio si staglia con il suo giallo acceso lì davanti a noi. Il sole è di nuovo presente a scaldarci, il vento quasi assente. Salutiamo un bellissimo cagnolone bianchissimo agganciato ad una motoslitta che contraccambia scodinzolando gioisamente.
Entriamo nel rifugio e riprendiamo temperatura. Ovunque si trovi posto a sedere c’è la possibilità di vedere un panorama eccezionale sulle splendide Dolomiti che ci circondano. Ci siamo guadagnati un bel pranzo rigenerante! Una bella zuppa d’orzo, polenta, formaggio fuso (anche una fetta di Sacher) e siamo pronti per tornare a Misurina. Usciamo e ci fermiamo un attimo ad ammirare la mitica vista al nostro cospetto. Le cime innevate del Cristallo e del Piz Popéna sembrano avere delle ciminiere che sputano fumo bianco: anche lì in quota il vento non scherza oggi! Il Cristallino di Misurina nasconde la Val Fonda alle sue spalle, assieme al Rauhkofel. Spostando lo sguardo si nota il Monte Specie, il monte Piana con una leggera spruzzata di bianco e il mastodontico Rautkofel (monte Rudo).
Scendiamo quindi per la stessa via della salita, facendo una piccola deviazione in direzione del rifugio Città di Carpi per avere un miglior scorcio sul Sorapiss. Il vento fortunatamente al ritorno non ci assilla e ci godiamo la via di discesa. Tornati al parcheggio vogliamo fare un paio di foto al lago di Misurina, ma qui l’impeto del vento sembra lo stesso che abbiamo trovato nelle immediate vicinanze del rifugio Col de Varda!
Si conclude così questa bellissima escursione immersi nella neve e nella bellezza di Misurina, una vera perla delle nostre Dolomiti. Un’escursione adatta a tutti: 1 ora e 15 minuti circa per la salita e circa 40 minuti per la discesa. Munirsi di eventuali ciaspe nel caso di neve fresca. La via è costantemente battuta da molte persone e il rifugio Col de Varda è una meta perfetta per rifocillarsi con ottime prelibatezze anche nella stagione invernale!

È già febbraio, la neve è caduta copiosa e adesso il meteo lascia spazio a delle giornate terse, molto fredde ma che garantiscono panorami mozzafiato sulle nostre splendide Dolomiti Bellunesi.
Oggi, io e Giorgia abbiamo raggiunto Misurina, con l’obiettivo di prendere la seggiovia del Col de Varda e procedere poi con le ciaspole verso il rifugio Città di Carpi. Raggiungiamo il parcheggio della seggiovia, svoltando a destra in una laterale della strada principale, appena superato l’Istituto Pio XII di Misurina. C’è già qualcosa che non quadra: il parcheggio è quasi vuoto e, cosa più strana, la seggiovia è ferma! Scendiamo dalla macchina e delle folate di vento cominciano a sbatterci addosso. Ecco forse spiegato il motivo. Troviamo un addetto alla seggiovia che alla nostra domanda sul motivo della chiusura, ci risponde con un secco: “vento!”.
Non ci perdiamo d’animo e confermiamo la salita, modificando l’obiettivo e puntando al rifugio Col de Varda. Gambe in spalla e imbocchiamo il sentiero CAI 120a in direzione Sud-Est, adeguatamente segnalato con addirittura l’immagine del rifugio finale.
È già tarda mattinata quando intraprendiamo la salita ma la temperatura, sebbene sia presente un sole senza nuvole, si attesta intorno a 1-2 gradi. Già dai primi metri si abbatte su di noi a intervalli irregolari un vento gelido che ci taglia la pelle sulle guance, le uniche scoperte. Si guadagna dislivello costeggiando la pista da sci, la quale sarebbe il vero sentiero estivo ampio e abbastanza costante. Per alcuni tratti siamo costretti a procedere dritto per dritto sotto i piloni della seggiovia. Sicuramente una via più corta ma leggermente più impegnativa rispetto alla normale non invernale. In ogni caso, grazie alla neve, riusciamo a procedere abbastanza agevolmente: in alcuni punti troviamo delle macchie più ghiacciate e relativamente scivolose, intervallati da più ampie progressioni su neve fresca e bella comoda. Non abbiamo nemmeno portato le ciaspole con noi poiché la traccia è ampiamente battuta e agevole con i soli scarponi.
Procediamo nel bosco di abeti e larici imbiancati in una ambiente da favola, solo il vento impetuoso smonta questo paesaggio idilliaco. Avanziamo con costanza guadagnando 250mt di dislivello e cominciando a notare il diradarsi della vegetazione. Siamo a quota 1950 metri circa e si cominciano ad intravvedere distintamente le cime del Cristallo e del Piz Popéna alle nostre spalle, direzione Ovest. In breve siamo dapprima al capitello e immediatamente al bivio per il rifugio Città di Carpi. Gli alberi lasciano spazio ad una specie di pianoro ampio dal quale si può ammirare il gruppo del Cristallo in tutto il suo splendore, in direzione Sud si può godere del magnifico gruppo del Sorapiss con la caratteristica conca dal quale si può immaginare il rifugio Vandelli e il suo lago turchese. Verso Sud-Ovest si scorgono le cime Ampezzane della Tofana di Rozes, le Cinque Torri e il Nuvolau.



Data

04-02-2023

Distanza

5.48 KM

Tipo escursione

Ciaspolata

Dislivello

366 mt

  • Montagna

    Col de Varda

  • Indirizzo

    Misurina, Veneto, Italy

  • Altitudine

    2130.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Col de Varda

  • Informazioni

    Rifugio Col de Varda

Continuiamo la salita raggiungendo la parte finale della pista da sci. Ultimo pezzo di dislivello accentuato, reso insidioso e fastidioso dal vento più forte della giornata. Siamo in una gola ombrosa, senza sole, la temperatura e ampiamente sotto lo zero in questo punto. Il vento non aiuta la progressione. Come non bastasse, la neve copiosa non ci permette nemmeno di avere la consolazione di vedere un pezzo di rifugio. Sappiamo però che è lì a poche decine di metri di salita da noi. La neve scricchiola come non mai sotto i nostri scarponi, il vento alza cristalli pungenti che si conficcano sulla bardatura che ci tiene il più possibile al caldo. Superiamo l’ultima curva verso sinistra e arriviamo al pianoro con l’arrivo della seggiovia. Il rifugio si staglia con il suo giallo acceso lì davanti a noi. Il sole è di nuovo presente a scaldarci, il vento quasi assente. Salutiamo un bellissimo cagnolone bianchissimo agganciato ad una motoslitta che contraccambia scodinzolando gioisamente.
Entriamo nel rifugio e riprendiamo temperatura. Ovunque si trovi posto a sedere c’è la possibilità di vedere un panorama eccezionale sulle splendide Dolomiti che ci circondano. Ci siamo guadagnati un bel pranzo rigenerante! Una bella zuppa d’orzo, polenta, formaggio fuso (anche una fetta di Sacher) e siamo pronti per tornare a Misurina. Usciamo e ci fermiamo un attimo ad ammirare la mitica vista al nostro cospetto. Le cime innevate del Cristallo e del Piz Popéna sembrano avere delle ciminiere che sputano fumo bianco: anche lì in quota il vento non scherza oggi! Il Cristallino di Misurina nasconde la Val Fonda alle sue spalle, assieme al Rauhkofel. Spostando lo sguardo si nota il Monte Specie, il monte Piana con una leggera spruzzata di bianco e il mastodontico Rautkofel (monte Rudo).
Scendiamo quindi per la stessa via della salita, facendo una piccola deviazione in direzione del rifugio Città di Carpi per avere un miglior scorcio sul Sorapiss. Il vento fortunatamente al ritorno non ci assilla e ci godiamo la via di discesa. Tornati al parcheggio vogliamo fare un paio di foto al lago di Misurina, ma qui l’impeto del vento sembra lo stesso che abbiamo trovato nelle immediate vicinanze del rifugio Col de Varda!
Si conclude così questa bellissima escursione immersi nella neve e nella bellezza di Misurina, una vera perla delle nostre Dolomiti. Un’escursione adatta a tutti: 1 ora e 15 minuti circa per la salita e circa 40 minuti per la discesa. Munirsi di eventuali ciaspe nel caso di neve fresca. La via è costantemente battuta da molte persone e il rifugio Col de Varda è una meta perfetta per rifocillarsi con ottime prelibatezze anche nella stagione invernale!




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Difficoltà

Turistico - Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.



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