Tre cime di Lavaredo in autunno

Anello turistico alle Tre Cime di Lavaredo in una veste inedita

Ottobre inoltrato, le caldarroste e i colori accesi dell’autunno dovrebbero essere la normale compagnia di questo periodo, invece, è ancora presente il sole caldo di fine estate. Un sole che oggi è da solo in un cielo azzurro terso che farebbe invidia ad una qualsiasi giornata di agosto.
Io e il solito Diego stiamo salendo, in una giornata lavorativa insolita, al parcheggio del rifugio Auronzo ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Giunti a Misurina, superato il lago in direzione Carbonin, incontriamo sulla sinistra l’Hotel Dolomiti Des Alpes, comodo e strategico albergo per le escursioni dell’alto Cadore, e ci inoltriamo sulla strada a destra, proprio di fronte all’hotel, direzione Tre Cime.
Salendo si può fare una breve pausa al bellissimo lago d’Antorno dove le “Tre sorelle” si specchiano in una cornice da favola. Poco più avanti il casello a pagamento, con annessa coda di parecchi minuti, ci obbliga ad attendere del tempo prezioso prima del pagamento dei fatidici 30€ del pedaggio. Questo è il costo per risparmiare un’ora abbondante di cammino e di dislivello positivo fino al rifugio Auronzo.
Il parcheggio, anche se molto ampio e capiente, sembra saturato come nei più classici fine settimana estivi. Raggiungiamo il rifugio Auronzo dove abbiamo la prima vista spettacolare davanti a noi: i Cadini di Misurina, il lago che sbrilluccica in basso a destra e il mitico gruppo del Cristallo con il versante N lievemente imbiancato. Da qui in poi, per tutto il percorso ad anello i panorami che si incontreranno saranno magici, indimenticabili, quasi poetici: nessun insieme di parole potrà mai esprimere la completa emozione che si prova!
Zaino in spalla e procediamo su sentiero CAI 101 lasciando il rifugio Auronzo, chiuso in questo periodo autunnale. Il percorso è composto da un’ampia strada sassosa, quasi pianeggiante, che costeggia il ghiaione alla base della Cima Ovest e della Cima Grande. I colori della roccia, di un inconfondibile rosa-arancio, lasciano ammaliati al cospetto di queste “Tre dita di Dolomia”.
La strada si mantiene costante sulla quota dei 2300mt, in breve raggiungiamo la Chiesetta degli Alpini da dove si può osservare il monumento ai caduti poco distante. Da qui si scorgono perfino le Marmarole.
Si prosegue ancora, in direzione NE e si raggiunge in meno di un’ora il rifugio Lavaredo, sempre visibile dalla Chiesetta degli Alpini. Una pausa è d’obbligo per osservare il fantastico panorama offerto. Qui il massiccio che la fa da padrone è la Croda dei Toni che con la sua stazza e l’elevazione oltre i 3000mt domina il paesaggio. Seguiamo sempre la traccia CAI 101 e una dolce ma costante pendenza permette di raggiungere l’apice ben visibile: la forcella Lavaredo. Un paio di anse tra il fiume di rocce invitano al rettilineo finale per raggiungere quota 2454mt dove la forcella, al fianco della Cima Piccola delle Tre Cime, regala la vista dal punto più alto dell’escursione, dopo poco più di un’ora dalla partenza. Da qui si ha una vista spettacolare sul monte Rudo, sulla Torre dei Scarperi, fino al monte Paterno. Volgendo lo sguardo verso il basso, invece, si può osservare il Pian da Rin. Seguendo la strada ben visibile ai piedi del monte Paterno, si arriva a scorgere il rifugio Locatelli, prossima tappa dell’anello. Ci lasciamo alle spalle le Tre Cime e continuiamo in leggera discesa, costeggiando i ghiaioni che scendono dal monte Paterno. Delle tracce affondano nei sassi chiari e salgono verso roccia compatta del Paterno in direzione della ferrata che permette di raggiungere la vetta. Noi rimaniamo sul sentiero principale e, di tanto in tanto, ci giriamo ad osservare la magnifica immagine che formano le sagome delle Tre Cime di Lavaredo. In una ventina di minuti dalla forcella Lavaredo si raggiunge un trivio dove è possibile scendere verso il Pian da Rin sulla sinistra, continuare sulla dolce strada sterrata mantenendo la direzione verso NO, oppure guadagnare i 50 metri che separano dal rifugio Locatelli su comode scale scavate nella roccia con assi di legno che assicurano il passo. Noi scegliamo quest’ultima possibilità, saliamo a zigzag e rapidamente raggiungiamo la forcella di Toblin. Qui la vista è spettacolare: verso N il gruppo dei Scarperi e, più vicina, la Torre di Toblin con il Sasso di Sesto, verso E il monte Rudo e la Torre dei Scarperi, verso O il monte Paterno fino a voltarsi verso S dove la vista delle Tre Cime è la fotografia più vista in tutti i libri di montagna!
Raggiungiamo così in meno di due ore il rifugio Locatelli, oggi chiuso, e ci meritiamo una piccola pausa in compagnia dei gracchi che volteggiano sopra le nostre teste e planano vicino a noi in attesa di qualche briciola. Terminato il riposo, scendiamo dal sentiero CAI 102, con un’ampia curva che ci riporta al trivio di poco fa. Qui scegliamo di scendere verso il Pian da Rin su traccia CAI 105. Ampie carrarecce con pilastri in legno di rinforzo ci permettono di scendere in tranquillità da quota 2300mt ai 2170mt del Pian da Rin. Una segnaletica precisa e sempre presente permette di non sbagliare mai la via ad anello che intendiamo percorrere. Al centro del Pian da Rin ci troviamo in una conca, vediamo solo le punte delle Tre Cime visto che ci siamo spostati decisamente in direzione S-SO. Davanti a noi scorgiamo la traccia che taglia una dorsale ghiaiosa, sale con una pendenza decisa per poi scomparire poco più in alto. Questa è la salita più importante di tutta l’escursione, si guadagnano circa 100mt di dislivello, senza difficoltà, ma per i meno allenati può servire qualche pausa per riprendere fiato. Si scavalla in breve la dorsale raggiungendo una piccola sella contornata da pini mughi.
Siamo sempre sulla traccia CAI 105, tra i saliscendi in compagnia di larici colorati rivediamo spuntare le “Tre sorelle” puntando in direzione del Col Forcellina. Lo raggiungiamo senza fatica (meno di 3 ore dalla partenza). Sul colle è presente una piccola baita, la “Langalm” (o Capanna dei Pastori) anch’essa chiusa. Qui è d’obbligo una piccola deviazione dove si possono osservare dei laghetti, solitamente 3, in cui si specchiano le meravigliose Tre Cime. Nella giornata di oggi, vista la mancanza di acqua durante tutto l’anno, è presente solo uno di questi molto, molto ristretto.
Lasciamo il Col Forcellina e superiamo una costa ghiaiosa che scende dal Sasso di Landro, una vista insolita delle Tre Cime in fila è il segno del loro saluto prima di giungere all’ultima forcella della giornata: la forcella del Col de Medo (o Col de Mezo). Il tratto di sentiero per raggiungerla è in leggera salita con alla destra un ripido ghiaione che punta diritto verso la Val Rimbon. Delle originali conformazioni rocciose lamellari invitano alla forcella dalla quale si ha una splendida vista, partendo da destra, sul monte Rudo, il gruppo del Cristallo, Misurina con il suo lago, fino ai Cadini.
Puntiamo dritti verso il rifugio Auronzo che fa capolino poco più in alto della nostra posizione in direzione SE. Un ultimo sforzo da 15 minuti circa ci permette di raggiungere il rifugio non prima di aver goduto di uno splendido campo di “ometti” di pietra, tipici segnalatori della giusta via da percorrere. Dopo circa 3 ore e mezza, di camminata effettiva, si chiude l’anello delle Tre Cime di Lavaredo. Un’escursione adatta a tutti, anche per famiglie con i passeggini da trekking. Un’esperienza da concedersi almeno una volta nella vita per godere di emozioni uniche al cospetto di queste iconiche montagne a cavallo tra Veneto e Trentino Alto Adige.

Ottobre inoltrato, le caldarroste e i colori accesi dell’autunno dovrebbero essere la normale compagnia di questo periodo, invece, è ancora presente il sole caldo di fine estate. Un sole che oggi è da solo in un cielo azzurro terso che farebbe invidia ad una qualsiasi giornata di agosto.
Io e il solito Diego stiamo salendo, in una giornata lavorativa insolita, al parcheggio del rifugio Auronzo ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Giunti a Misurina, superato il lago in direzione Carbonin, incontriamo sulla sinistra l’Hotel Dolomiti Des Alpes, comodo e strategico albergo per le escursioni dell’alto Cadore, e ci inoltriamo sulla strada a destra, proprio di fronte all’hotel, direzione Tre Cime.
Salendo si può fare una breve pausa al bellissimo lago d’Antorno dove le “Tre sorelle” si specchiano in una cornice da favola. Poco più avanti il casello a pagamento, con annessa coda di parecchi minuti, ci obbliga ad attendere del tempo prezioso prima del pagamento dei fatidici 30€ del pedaggio. Questo è il costo per risparmiare un’ora abbondante di cammino e di dislivello positivo fino al rifugio Auronzo.
Il parcheggio, anche se molto ampio e capiente, sembra saturato come nei più classici fine settimana estivi. Raggiungiamo il rifugio Auronzo dove abbiamo la prima vista spettacolare davanti a noi: i Cadini di Misurina, il lago che sbrilluccica in basso a destra e il mitico gruppo del Cristallo con il versante N lievemente imbiancato. Da qui in poi, per tutto il percorso ad anello i panorami che si incontreranno saranno magici, indimenticabili, quasi poetici: nessun insieme di parole potrà mai esprimere la completa emozione che si prova!
Zaino in spalla e procediamo su sentiero CAI 101 lasciando il rifugio Auronzo, chiuso in questo periodo autunnale. Il percorso è composto da un’ampia strada sassosa, quasi pianeggiante, che costeggia il ghiaione alla base della Cima Ovest e della Cima Grande. I colori della roccia, di un inconfondibile rosa-arancio, lasciano ammaliati al cospetto di queste “Tre dita di Dolomia”.
La strada si mantiene costante sulla quota dei 2300mt, in breve raggiungiamo la Chiesetta degli Alpini da dove si può osservare il monumento ai caduti poco distante. Da qui si scorgono perfino le Marmarole.
Si prosegue ancora, in direzione NE e si raggiunge in meno di un’ora il rifugio Lavaredo, sempre visibile dalla Chiesetta degli Alpini. Una pausa è d’obbligo per osservare il fantastico panorama offerto. Qui il massiccio che la fa da padrone è la Croda dei Toni che con la sua stazza e l’elevazione oltre i 3000mt domina il paesaggio. Seguiamo sempre la traccia CAI 101 e una dolce ma costante pendenza permette di raggiungere l’apice ben visibile: la forcella Lavaredo. Un paio di anse tra il fiume di rocce invitano al rettilineo finale per raggiungere quota 2454mt dove la forcella, al fianco della Cima Piccola delle Tre Cime, regala la vista dal punto più alto dell’escursione, dopo poco più di un’ora dalla partenza. Da qui si ha una vista spettacolare sul monte Rudo, sulla Torre dei Scarperi, fino al monte Paterno. Volgendo lo sguardo verso il basso, invece, si può osservare il Pian da Rin. Seguendo la strada ben visibile ai piedi del monte Paterno, si arriva a scorgere il rifugio Locatelli, prossima tappa dell’anello.



Data

19-10-2022

Distanza

11.38 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

482 mt

  • Montagna

    Tre Cime di Lavaredo

  • Indirizzo

    Misurina, Veneto, Italy

  • Altitudine

    2454.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Auronzo, Rifugio Locatelli

  • Informazioni

    Rifugio Auronzo Rifugio Locatelli

Ci lasciamo alle spalle le Tre Cime e continuiamo in leggera discesa, costeggiando i ghiaioni che scendono dal monte Paterno. Delle tracce affondano nei sassi chiari e salgono verso roccia compatta del Paterno in direzione della ferrata che permette di raggiungere la vetta. Noi rimaniamo sul sentiero principale e, di tanto in tanto, ci giriamo ad osservare la magnifica immagine che formano le sagome delle Tre Cime di Lavaredo. In una ventina di minuti dalla forcella Lavaredo si raggiunge un trivio dove è possibile scendere verso il Pian da Rin sulla sinistra, continuare sulla dolce strada sterrata mantenendo la direzione verso NO, oppure guadagnare i 50 metri che separano dal rifugio Locatelli su comode scale scavate nella roccia con assi di legno che assicurano il passo. Noi scegliamo quest’ultima possibilità, saliamo a zigzag e rapidamente raggiungiamo la forcella di Toblin. Qui la vista è spettacolare: verso N il gruppo dei Scarperi e, più vicina, la Torre di Toblin con il Sasso di Sesto, verso E il monte Rudo e la Torre dei Scarperi, verso O il monte Paterno fino a voltarsi verso S dove la vista delle Tre Cime è la fotografia più vista in tutti i libri di montagna!
Raggiungiamo così in meno di due ore il rifugio Locatelli, oggi chiuso, e ci meritiamo una piccola pausa in compagnia dei gracchi che volteggiano sopra le nostre teste e planano vicino a noi in attesa di qualche briciola. Terminato il riposo, scendiamo dal sentiero CAI 102, con un’ampia curva che ci riporta al trivio di poco fa. Qui scegliamo di scendere verso il Pian da Rin su traccia CAI 105. Ampie carrarecce con pilastri in legno di rinforzo ci permettono di scendere in tranquillità da quota 2300mt ai 2170mt del Pian da Rin. Una segnaletica precisa e sempre presente permette di non sbagliare mai la via ad anello che intendiamo percorrere. Al centro del Pian da Rin ci troviamo in una conca, vediamo solo le punte delle Tre Cime visto che ci siamo spostati decisamente in direzione S-SO. Davanti a noi scorgiamo la traccia che taglia una dorsale ghiaiosa, sale con una pendenza decisa per poi scomparire poco più in alto. Questa è la salita più importante di tutta l’escursione, si guadagnano circa 100mt di dislivello, senza difficoltà, ma per i meno allenati può servire qualche pausa per riprendere fiato. Si scavalla in breve la dorsale raggiungendo una piccola sella contornata da pini mughi.
Siamo sempre sulla traccia CAI 105, tra i saliscendi in compagnia di larici colorati rivediamo spuntare le “Tre sorelle” puntando in direzione del Col Forcellina. Lo raggiungiamo senza fatica (meno di 3 ore dalla partenza). Sul colle è presente una piccola baita, la “Langalm” (o Capanna dei Pastori) anch’essa chiusa. Qui è d’obbligo una piccola deviazione dove si possono osservare dei laghetti, solitamente 3, in cui si specchiano le meravigliose Tre Cime. Nella giornata di oggi, vista la mancanza di acqua durante tutto l’anno, è presente solo uno di questi molto, molto ristretto.
Lasciamo il Col Forcellina e superiamo una costa ghiaiosa che scende dal Sasso di Landro, una vista insolita delle Tre Cime in fila è il segno del loro saluto prima di giungere all’ultima forcella della giornata: la forcella del Col de Medo (o Col de Mezo). Il tratto di sentiero per raggiungerla è in leggera salita con alla destra un ripido ghiaione che punta diritto verso la Val Rimbon. Delle originali conformazioni rocciose lamellari invitano alla forcella dalla quale si ha una splendida vista, partendo da destra, sul monte Rudo, il gruppo del Cristallo, Misurina con il suo lago, fino ai Cadini.
Puntiamo dritti verso il rifugio Auronzo che fa capolino poco più in alto della nostra posizione in direzione SE. Un ultimo sforzo da 15 minuti circa ci permette di raggiungere il rifugio non prima di aver goduto di uno splendido campo di “ometti” di pietra, tipici segnalatori della giusta via da percorrere. Dopo circa 3 ore e mezza, di camminata effettiva, si chiude l’anello delle Tre Cime di Lavaredo. Un’escursione adatta a tutti, anche per famiglie con i passeggini da trekking. Un’esperienza da concedersi almeno una volta nella vita per godere di emozioni uniche al cospetto di queste iconiche montagne a cavallo tra Veneto e Trentino Alto Adige.




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Difficoltà

Turistico - Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.



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