Rifugio Kostner

Da Corvara, alla scoperta del Plan de Sas e la Roda del Vallun nel gruppo del Sella


Ultima escursione delle nostre ferie estive in Alta Badia. Per concludere in bellezza queste splendide giornate in Trentino abbiamo deciso di intraprendere un’avventura sul maestoso gruppo del Sella.
Partenza da Corvara, nell’ampio parcheggio da dove partono i numerosi impianti di risalita del paese. Io e Giorgia oggi scegliamo la prima parte di ascesa comoda grazie alla funivia Piz Boè, che in brevissimo tempo ci fa guadagnare circa 700mt di dislivello e raggiungiamo il Crep de Munt a quota 2200mt. Il panorama appena scesi è da perdere il fiato: dal Sas dla Crusc passando per il Lagazuoi, il Pelmo, il Civetta fino alla mitica Marmolada!
Cominciamo a salire in direzione del rifugio scegliendo il sentiero CAI 638 che si sviluppa proprio sotto al secondo tratto di seggiovia che ci porterebbe comodamente al Plan de Sas a quota 2500mt circa. Noi scegliamo di andare a piedi, anche perché, a 10 minuti di cammino, c’è un graziosissimo lago, il Lago Boè detto anche Lech de Boà. Questo bellissimo lago turchese merita assolutamente una sosta per contemplare le sue bellissime acque piene di piccoli pesciolini e osservare delle pareti senza nome che si specchiano regalando una vista spettacolare.
Lasciato il lago ci dirigiamo verso S in direzione della seggiovia. Ci sono alcune tracce che porterebbero a continuare nella pietraia appena sotto la seggiovia, invece bisogna attraversare il ghiaione e, sulla sinistra, troviamo la via ben evidente del sentiero 638. La traccia è veramente bella tra roccette e ghiaia intervallate da qualche ciuffo di verde e fiori. Anche Giorgia lo ha definito un sentiero “divertente” per la continua varietà e per la ricerca della via migliore a volte addirittura arrampicando dei piccoli balzi di roccia. La via si mantiene sul costone roccioso e si sviluppa in direzione SO offrendo notevoli scorci sulla Marmolada da lasciarci senza parole.
L’erba saltuaria fa spazio al ghiaino e alla roccia pura man mano che saliamo di quota. A 2400mt raggiungiamo una selletta da cui possiamo ammirare un panorama splendido sulle Dolomiti Cadorine. Qui comincia a farsi sentire un vento fresco e pungente. Raggiungiamo di fatto il Plan de Sas da cui vediamo l’arrivo della seggiovia alla nostra destra. Davanti a noi maestose si stagliano pareti dolomitiche come il Piz da Lech e il Sasso delle Dieci (Sas dles Diesc) da cui si possono osservare la forcella Moser e l’inconfondibile forcella denominata La Fessura.



Data

25-06-2022

Distanza

8.88 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

509 mt

  • Montagna

    Gruppo del Sella

  • Indirizzo

    Corvara, Trentino Alto Adige, Italy

  • Altitudine

    2612.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Kostner

  • Informazioni

    Rifugio Kostner

Siamo davanti all’anfiteatro del Valun del Boè. Un paesaggio lunare che tra ghiaioni, cime verticali rosate e costoni rocciosi: sembra di essere in una scenografia da film. Ultimi metri di dislivello e raggiungiamo la terrazza naturale dove è stato costruito il rifugio Kostner. Al cospetto del rifugio, da notare una bellissima piramide sassosa, possiamo definirla “ometto”, con pietre dipinte di colori sgargianti. Il Kostner domina un panorama davvero mozzafiato sull’intera Alta Badia, le Dolomiti Ampezzane, quelle Cadorine, fino alla Marmolada a chiudere il cerchio. Dall’altra parte una cornice di alte pareti del Sella preclude la visuale sulla cima del Boè, ma regala delle cartoline inedite anche da questo lato.
Pausa al rifugio d’obbligo con una splendida polenta (la più buona mangiata fin’ora in rifugio), funghi e formaggio. Visto che il tempo è splendido, provo ad effettuare il sentiero della Roda del Vallun per guardare da vicino l’allettante anfiteatro montuoso. Lascio il rifugio e mi dirigo in direzione NO dove i cartelli indicano anche la Ferrata per il Piz da Lech. Il sentiero nel primo tratto guadagna circa 100mt di dislivello, poi si sviluppa più o meno sempre in quota a ridosso delle pareti del Sas dles Nu (Sasso delle Nove o Cima Nove), il Sas dles Diesc e il Piz da Lech. A ridosso de La Fessura si resta incantati su come il cielo azzurro tocchi la forcella sospesa tra due lame di roccia: bellissima! Sebbene sia un’estate torrida c’è ancora qualche chiazza di neve e qualche piccolo rio a riprova che qui il sole non fa capolino molto spesso. Arrivo a ridosso del Piz da Lech e all’attacco della ferrata. Qui qualche breve chiazza di verde si intreccia con le pietre grigie. Le nuvole hanno coperto l’intero anfiteatro e il rifugio che si vede in lontananza. La temperatura scende di qualche grado e comincia a fare freschetto. Ritorno quindi di buona lena in direzione del Kostner per scendere assieme a Giorgia che, per questa breve fuga, mi aveva aspettato in rifugio.
Scendiamo rapidi dallo stesso sentiero di salita. Lasciando il Plan de Sas il sole ritorna a scaldarci con i suoi raggi. Il panorama, con la luce calda del pomeriggio ha continui cambiamenti di colore sempre più accesi che fanno esaltare tutte le splendide tinte della Dolomia Cassiana.
Torniamo al Lago Boè e anche qui il sole del pomeriggio inoltrato regala un colore verde smeraldo incredibile. Consiglio la vista del lago nell’orario pomeridiano per godere della sua migliore espressione. Ritorniamo alla partenza della funivia del Boè e ci soffermiamo ancora qualche minuto per godere della meraviglia che le montagne dell’Alta Badia riescono a offrire.
Si conclude un’escursione nel cuore del gruppo del Sella in cui si può notare la natura della nuda roccia che possiede questo complesso montuoso. Il rifugio Kostner ripaga egregiamente la fatica fatta per raggiungerlo: c’è la possibilità di effettuare il secondo tratto di seggiovia che praticamente porta allo stesso livello altimetrico del rifugio. L’avventura come descritta in questa relazione la consiglio a delle persone mediamente allenate, mentre con l’utilizzo di entrambi i tronconi di funivia e seggiovia diventa un’escursione adatta a tutti.




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Difficoltà

Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.



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