Monte Cuarnan (Quarnan)

Alla scoperta di una perla delle Prealpi Giulie


È iniziato il mese di Aprile, la primavera dovrebbe entrare nel vivo... e invece la neve continua a cadere sopra i 1000 metri regalando panorami in stile invernale. L'avventura di oggi avviene il giorno successivo in cui pioggia e neve hanno fatto da protagoniste. La meta è insolita: lascio il Veneto per dirigermi ad Est, in Friuli Venezia Giulia, nella zona di Gemona del Friuli. Ideatore dell'escursione è l'auronzano Angelo, compagno di questa avventura.
Raggiungiamo il paesino di Montenars, più precisamente Borgo Jôf (o Jôuf), dove parcheggiamo la macchina nell'ampio parcheggio del cimitero. Davanti a noi vediamo stagliarsi il monte Cuarnan (o Quarnan), bello innevato con un cielo limpido azzurro che fa da contrasto. Siamo a quota 524 mt e dobbiamo raggiungere la vetta a 1372 mt. Angelo ha già raccolto informazioni dagli abitanti del posto che ci consigliano di intraprendere il sentiero in cresta all'andata, per poi godere di un più comodo ritorno. Partiamo!
Iniziamo dal sentiero CAI 715, su strada molto irta dapprima asfaltata e poi sterrata. Chiare indicazioni ci notificano la corretta direzione da imboccare e ci viene indicato anche quanto manca alla cima: 2 ore e 20 minuti. Superiamo un bella fontanella denominata "Fontane dal Pascut" e troviamo la prima deviazione che permette di iniziare un sentiero più stretto che si addentra nel bosco.
Gli alberi sono tutti coperti da un sottile strato di neve. I primi raggi di sole della mattina cominciano già a sciogliere la neve e dai rami cade una pioggia di fresche goccioline. Anche sul sentiero è presente un manto nevoso ancora compatto e che permette un passo sicuro. Saliamo a zig-zag contando diversi gusci vuoti di castagne fuori stagione. In meno di un'ora raggiungiamo un cucuzzolo spoglio in cui si innalza una croce in legno imbiancata da una cortina sottile: siamo arrivati al Cuc de Crôs. Da qui la vista è super appagante su Montenars e Artegna. Si distingue l'ampio Tagliamento e, già da qui a quota 848 mt, si riesce a percepire lo sbrilluccichìo del mare friulano.
Riprendiamo il tragitto con salita decisa ma mai faticosa ed in breve raggiungiamo il bivio cruciale dell'anello: qui abbiamo l'intero Cuarnan davanti a noi. Come consigliato alla partenza, decidiamo di scegliere il sentiero CAI 714 sulla destra. Ci addentriamo nella vegetazione ancora spoglia ma con le prime gemme primaverili. Percorriamo una traccia pressoché costante in quota e attraversiamo l'intero anfiteatro naturale creato dal Cuarnan denominato "Las Preses". È evidente che questa via passi sotto ad una zona abbastanza franosa, prestare particolare attenzione nel caso di neve fresca nella stagione invernale. Arrivati a questo punto la neve si sta sempre più sciogliendo creando dei piccoli ruscelli già su questa parte di percorso.
Ci avviciniamo alla cresta finale, alcuni tratti a serpentello ci fanno guadagnare un po' di quota. Vediamo le ultime fronde stagliarsi solitarie, deviamo a sinistra a quota 1075 mt e usciamo dalla boscaglia. Davanti a noi la cresta. Una lama, non troppo sottile, che sinuosa sale e scende fino alla vetta. La chiesetta è nettamente visibile, vicina... apparentemente. La salita qui si fa più faticosa, la prima dorsale da superare sembra la più tosta. La vista che regala ad ogni passo è impagabile: a destra le Alpi Giulie con sguardo fino alla Slovenia, a sinistra il Cuarnan con il suo anfiteatro ripido circolare. Il colpo d'occhio migliore lo si ha guardando alle spalle, rendendosi conto della cresta che si sta percorrendo. Il vento qui sferza impetuoso, sembra di essere perennemente in forcella. Sebbene la giornata sia bella calda, il vento risulta davvero pungente. Superato il primo colle si ha la visione completa del tratto finale che porta in vetta, sempre più vicina.
Da qui in poi la cresta diventa leggermente più affilata, mai pericolosa, ma necessita di passo fermo. Un ultimo sali-scendi che imprime all'avventura un tocco di unicità rispetto alle solite escursioni. Nella parte finale alcune rocce permettono di guadagnare dislivello con facili gradinate naturali. E, finalmente, la spianata della cima!



Data

10-04-2022

Distanza

12.67 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

904 mt

  • Montagna

    Monte Cuarnan

  • Indirizzo

    Montenars, Friuli Venezia Giulia, Italy

  • Altitudine

    1373.00 m

  • Rifugi

    Ricovero Pischiutti

  • Informazioni

Arrivati all'apice del Cuarnan, imponente davanti a noi, la chiesa del Redentore in muratura compatta, spigolosa, senza fronzoli. La cristianità voleva celebrare l'inizio del XX° secolo della Redenzione innalzando venti croci sui punti più alti d'Italia. Il cappellano di Montenars, ebbe quindi l'idea di far costruire questo monumento in cima al Cuarnan per dare il proprio contributo al Giubileo della Redenzione. L'opera si concluse nel 1902, i lavori durarono un anno con oltre 7000 giornate lavorative impiegate. Alla messa inaugurale arrivarono da tutto il Friuli addirittura 8000 fedeli!
Da quassù la vista è mozzafiato a 360 gradi: verso Nord il Monte Chiampon (Cjampon), una piramide maestosa che si innalza per 1709 mt. Da questa cima parte una catena di creste ben visibili verso Est che corrispondono all'Alta Via del CAI di Gemona (anche questo potrebbe essere un prossimo itinerario molto interessante). In lontananza il Triglav e le altre vette del confine. Verso Sud, la pianura friulana fino allo specchio del mare di Lignano e Bibione. L'ultima neve della stagione regala un panorama originale e particolare vista l'esigua altezza della cima. Sulla sinistra del portale della chiesa è possibile trovare il libro di vetta e anche delle cartoline del monte Cuarnan acquistabili con una piccola offerta. Il vento quassù è diventato ancora più gelido, in contrasto con il sole cocente. Foto di rito, un bel rancio ristoratore e continuiamo la via verso Ovest sul sentiero che ora torna ad essere il CAI 715.
Percorriamo la dorsale in direzione di Gemona del Friuli, su tracciato che resta pressoché in quota per un breve tratto per poi scendere deciso. Dopo meno di 10 minuti troviamo il ricovero Pischiutti, praticamente un hotel 4 stelle. È un bivacco molto confortevole in muratura con un ampio locale per farsi un bel pranzetto al cospetto di una calda stufa a legna. Continuiamo a scendere e da questo punto notiamo che il sentiero comincia a diventare fangoso. La neve diventa sempre più sciolta e scivolosa. Stiamo sul bordo erboso del percorso per evitare di finire impantanati e per andare con passo più spedito. A quota 1170 mt circa, troviamo una deviazione in cui sono indicate tracce che portano verso Gemona, percorrendo il versante Nord-Est, e la nostra via che stiamo percorrendo verso Montenars.
Scegliamo di intraprendere un piccolo cambio di rotta e spingerci verso Est in direzione del Monte Glemina e delle Pale Furmiarie per cercare di avere una vista su Gemona. Purtroppo però, anche se raggiungiamo un punto più esposto verso la cittadina, questa resta ancora coperta dal costone terminale del monte. Gemona, infatti, è proprio costruita ai piedi del Cuarnan e del più modesto Glemina, e risulta essere nascosta alla nostra vista.
Ritorniamo sul sentiero CAI 715 e comincia il pezzo più faticoso della discesa: il versante Sud del Cuarnan risulta essere quello che ha raccolto più neve (anche portata dal vento). In certi punti notiamo fino a 20-25 cm di neve. Questo non sarebbe un problema se fosse fresca, non sarebbe un problema se fosse anche compatta o addirittura un po' ghiacciata... ahimè la troviamo fradicia, sta fondendo, il sentiero è diventato un ruscello in piena. Fango, neve sciolta ed erba sul fondo creano una combinazione perfetta per avere un passo assolutamente instabile e scivoloso. Siamo anche nel tratto per irto del versante e questa situazione ci costringe ad un rallentamento inaspettato. Superiamo questi 250 mt di dislivello come se li avessimo percorsi in salita e finalmente arriviamo al bivio della mattina concludendo di fatto l'anello del Cuarnan!
Ci restano gli ultimi 350 mt passando per il Cuc de Crôs, il bosco di castagni, ora completamente asciutto e privo di un singolo fiocco di neve. Arriviamo a Borgo Jôf e in breve al parcheggio della partenza.
Riguardiamo in direzione della cima e vediamo un irriconoscibile Cuarnan rispetto alla mattina: la neve è sciolta quasi del tutto, il candore della cima lascia spazio al brullo dell'erba in procinto di risvegliarsi con la primavera. Si conclude così l'avventura in Friuli su una montagna adatta a persone mediamente allenate, non difficile e che ci ha regalato delle splendide emozioni! La scelta della stagione primaverile secondo me è da preferire vista l'altitudine del Cuarnan (1372 mt) e farla in una giornata in cui il monte ha cambiato pelle in poche ore è stata una scelta davvero azzeccata! Alla prossima escursione in Friuli Venezia Giulia. “Mandi”!




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Difficoltà

Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.



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