Ciaspolata al rifugio Città di Fiume

Neve abbondante e paesaggio magico per una fantastica ciaspolata


Primo weekend di dicembre, le previsioni sono ottime: sole alla mattina e una leggera velatura al pomeriggio. Nel corso della settimana la neve è scesa copiosa sulle Dolomiti zoldane e cadorine. È giunta l’ora di utilizzare in anticipo il regalo di Natale per Giorgia: le ciaspole nuove fiammanti!
Un’occhiata alla webcam del nostro rifugio diventato ormai tappa fissa, il rifugio Città di Fiume: neve abbondante e rifugio aperto, combinazione perfetta! Percorriamo la Val di Zoldo, superiamo il Passo Staulanza e, dopo un paio di tornanti in discesa, raggiungiamo il comodo parcheggio sulla destra. Il termometro segna 9 gradi sotto zero! Noi ci siamo muniti di giacca da sci, berretto, guanti e siamo pronti a qualsiasi intemperie. Calziamo le ciaspe, allunghiamo i bastoncini telescopici con il puntale adeguato per la stagione invernale e via!
Imbocchiamo il sentiero CAI 467 in direzione del rifugio Città di Fiume. Ci inoltriamo nel magico bosco di abeti rossi (pecci in termie dialettale) e larici coperti da una leggera coltre di neve [Grazie a Luisa M., forestale con oltre 40 anni di esperienza, che mi ha indicato la corretta denominazioni della flora nella zona PassoStaulanza/Rifugio Città di Fiume]. Gli abeti più giovani sono letteralmente soffocati da un grosso cappello di neve pesante, quelli più grandi e snelli devono sopportare il manto nevoso solo sui rami più bassi. Il sole sta per arrivare ad illuminare il nostro percorso che per il momento resta nella penombra. Il chiaro-scuro che si crea permette di vedere delle ombre insolite sui grossi cumuli di neve che abbiamo davanti. Il sole filtra sempre con più forza e fa brillare i cristalli di neve rendendoli di un bianco candido acceso. I massi ricoperti dalla coltre, i piccoli abeti sommersi e i torrenti trasformati in candide tracce, formano dei paesaggi magici e fiabeschi nei quali viene una voglia matta di tuffarsi! Sempre più spesso vediamo delle orme insolite che scopriamo essere di lepre bianca.
Superiamo un paio di ponti nascosti che creano dei suoni in alcuni casi sinistri dati dalla neve che si comprime sotto le nostre ciaspe. Il Pelmo si intravede tra le fronde degli abeti, il sole lo sta colorando con i primi raggi della giornata. Improvvisamente il bosco si apre e lascia spazio ad una vista spettacolare sul Civetta e il monte Crot: le piste innevate del Palafavera sono distinguibili sullo sfondo con tanti puntini neri che scendono velocemente. Ancora pochi passi ed ecco che raggiungiamo Malga Fiorentina con panorama da sogno sulla Marmolada e il Piz Boè! La malga, con la sua disposizione, sembra essere un paesino incantato.
Continuiamo a salire sapendo che manca poco al rifugio. Il sole ormai alto alla nostra destra crea delle ombre proiettate sul bianco della neve: altri due ciaspolatori ci fanno compagnia nella salita!



Data

04-12-2021

Distanza

6.29 KM

Tipo escursione

Ciaspolata

Dislivello

300 mt

  • Montagna

    Monte Pelmo

  • Indirizzo

    Passo Staulanza, Veneto, Italy

  • Altitudine

    1975.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Città di Fiume

  • Informazioni

    Rifugio Città di Fiume

Le ultime fronde del bosco si diradano, il cielo blu si apre davanti a noi assieme al maestoso Caregon del Padre Eterno, il mitico Pelmo. Quasi si riesce a toccarlo da quanto è vicino. Dalla nostra posizione è nettamente distinguibile la spaccatura tra Pelmo (a sinistra) e Pelmetto (a destra). La spaccatura distintiva è chiamata “La Fessura” e proprio lì vediamo degli intrepidi scialpinisti che come formichine cercano di raggiungere l’apice della forcella. Spostando lo sguardo verso sinistra si può osservare il ghiaione oggi imbiancato della Val d’Arcia che permette di raggiungere le forcelle Forca Rossa e Forcella Val d’Arcia. Anche qui un bel gruppetto di scialpinisti stava cercando di raggiungere il culmine di queste forcelle!
Il rifugio Città di Fiume fa capolino dietro una piccola dorsale innevata alla nostra sinistra. Ancora pochi passi, un ultimo tornante ed eccoci al rifugio! Una serie di panche e tavoli in legno accolgono i vari escursionisti proprio davanti al rifugio. La splendida giornata e la carica che ci danno questi panorami, ci spingono a salire ancora in direzione del Col de la Puina.
Questa via si sviluppa su traccia non battuta, se non dai precedenti escursionisti che la praticano. Qui abbiamo testato come si deve le nostre ciaspe. La via è consigliata a chi ha un minimo di allenamento sia per superare l’abbondante neve che rende faticoso ogni passo, sia per il dislivello che si va ad affrontare. Noi ci fermiamo al tornante a quota 1975mt dove si può godere dello splendido panorama tra Pelmo, Civetta, monte Crot e Marmolada tutti in una volta!
Ritorniamo al rifugio e mangiamo un piatto di pasta al ragù io e un piatto di gnocchi al ragù Giorgia con una vista invidiabile da qualsiasi ristorante stellato. Una bella radler e ottimo pane casereccio coronano un rancio da re! Riprendiamo ciaspe e bastoncini per intraprendere la via del ritorno. La discesa è stata effettuata per la stessa traccia della salita.
Il diverso punto di vista al ritorno regala scorci comunque inediti rispetto alla mattinata. Inoltre, sebbene siano appena le 15, il sole tramontando tinge di toni nuovi e tenui i paesaggi del sottobosco. In breve torniamo alla macchina, un ultimo sguardo al Pelmo prima di rientrare in auto e vedere dal termometro che siamo ancora sotto zero a -4 gradi!
Si conclude così una splendida ciaspolata adatta a tutta la famiglia. Anche i più piccini, magari muniti di piccoli bob, possono divertirsi a scendere sui vari pendii attorno al rifugio Città di Fiume. Le ciaspe nuove della Giorgia sono state battezzate e sono pronte ad altri affondi su neve intonsa!




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Difficoltà

Turistico - Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.



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