5 torri, Averau e Nuvolau

Un’escursione con un panorama spettacolare!


Nella giornata di oggi io e Giorgia abbiamo svalicato e, dall’Alta Badia in Trentino Alto Adige, siamo ritornati nel nostro Veneto. Il doppio passo Valparola-Falzarego ci porta ai piedi del Lagazuoi e delle Tofane. L’escursione di oggi è una classica delle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo: 5 torri, Averau e Nuovolau!
La giornata è calda, limpida, senza nuvole nel cielo. Raggiungiamo il parcheggio del rifugio Bai de Dònes dove parte la seggiovia per il rifugio Scoiattoli. In pochi minuti raggiungiamo quota 2255mt e appena poggiati e piedi sul sentiero si può ammirare uno dei panorami più belli delle Dolomiti! Il 360 gradi è impressionante: si parte a sinistra con le Tofane, con la inconfondibile Tofana di Rozes, le 5 torri con la loro speciale conformazione e meta ambita degli arrampicatori di tutto il mondo. Si passa poi al massiccio del Cristallo, del Sorapiss fino alla punta dell’Antelao. Da qui si può intravedere la punta del Pelmo e del Civetta nascosti dal ben visibile Lastoi de Formin, passando infine per il Nuvolau e l’Averau, per concludere il giro con il Lagazuoi. Si può dire che, tranne la Mamolada che non è visibile dal rifugio Scoiattoli, tutte le cime più belle e blasonate delle Dolomiti Orientali sono proprio lì davanti agli occhi: splendide si stagliano nel cielo di un azzurro quasi dipinto.
Le foto sono di rito, poi ci sblocchiamo dall’imbambolamento causato dal panorama e percorriamo il sentiero CAI 439 in direzione Averau. Un bel sentiero molto ampio, con una dolce salita che in pochissimo tempo fa guadagnare i circa 150 metri di dislivello che portano alla forcella Nuvolau. Sempre sferzata da un vento molto forte, la forcella si trova alla base dell’imponente spuntone dell’Averau. Qui è situato il comodo e ampio rifugio Averau. Ci vestiamo con la giacca antivento e puntiamo alla cima del Nuvolau. Dalla forcella è ben visibile il rifugio Nuvolau proprio all’apice della vetta. Continuiamo sul sentiero 439 che inizialmente costeggia l’esterno del costone roccioso e, con un paio di strette curve porta al centro della lingua rocciosa che porta fino in cima. Visto dall’alto il Nuvolau è una cresta snella e lunga che termina la sua corsa sulla cima Ra Gusela. La parola “cresta” può fuorviare l’immaginazione, infatti il percorso è abbastanza ampio e non è esposto, ma questa tipologia di sentiero è veramente ammaliante e sprona l’escursionista ad aumentare il passo per scorgere sempre dei nuovi dettagli sulla vista da sinistra a destra. La neve fa capolino con qualche chiazza bella candida e comincia a formare dei rivoli d’acqua su tutto il tragitto.



Data

24-06-2021

Distanza

5.27 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

367 mt

Giriamo lo sguardo verso forcella Nuvolau lasciata alle spalle e abbiamo un colpo d’occhio eccezionale sul Lagazuoi e le Tofane!
Raggiungiamo quota 2575mt! Il rifugio Nuvolau è proprio davanti a noi. Purtroppo però è in ristrutturazione ed è completamente recintato. Non vi si può accedere e la posizione dove ci siamo fermati comincia ad affollarsi. Per raggiungere la terrazza panoramica bisogna aggirare il rifugio sulla sinistra, su una via tra le rocce un po’ più bassa rispetto a dove siamo. Con molta attenzione ci accingiamo a percorrere i pochi metri che ci separano dal retro del rifugio.
Ecco la terrazza: una vista spettacolare a strapiombo sulla ferrata Ra Gusela che solitamente viene utilizzata dai più temerari per raggiungere la vetta del Nuvolau! Davanti in primo piano si staglia il monte Cernera e si può immaginare che sotto di noi c’è il passo Giau. Il Pelmo e il Civetta qui si distinguono perfettamente e regalano un panorama speciale. Le nuvole cominciano a galoppare e quasi tutte le cime cominciano ad avere il caratteristico cappello. Ripercorriamo a ritroso il sentiero dell’andata e notiamo fin da subito che la quantità d’acqua causata dallo scioglimento della neve è già più copiosa di prima. Il vento comincia ad alzarsi impetuoso anche prima di arrivare il forcella. In pochissimo tempo una grossa nube nera comincia ad incombere dietro al rifugio Averau. Superiamo in discesa il rifugio e puntiamo dritti allo Scoiattoli sentendo la pioggia avvicinarsi. A poche centinaia di metri dall’arrivo un tuono sentenzia l’inizio del maltempo e infatti le prime gocce cominciano a cadere. Anche se siamo praticamente arrivati, indossiamo i k-way rapidamente e rimaniamo perfettamente asciutti. Raggiungiamo il rifugio Scoiattoli appena in tempo: un super acquazzone si abbatte sulla zona ma noi siamo già con le gambe sotto la tavola a gustarci i piatti tipici ampezzani!
Attendiamo che il tempo migliori leggermente e riprendiamo la seggiovia per tornare al parcheggio. Da segnalare che la seggiovia è coperta e siamo riusciti a scendere senza bagnarci minimamente. Ci siamo inzuppati nel brevissimo tragitto tra la stazione della seggiovia e la macchina! Per fortuna questa breve parentesi di brutto tempo finale non ci ha impedito di godere di una fantastica escursione in uno dei luoghi più magici della zona di Cortina! Un luogo che rimarrà scolpito indelebile bei nostri ricordi!




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Difficoltà

Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.



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