Rifugio Scotoni

Dalla Capanna Alpina, fino al lago del Lagazuoi


Nuova avventura nel parco naturale di Sennes-Fanes-Braies con al mio fianco Giorgia! La destinazione di oggi è un rifugio per me inedito che si trova al di là del confine tra Veneto e Trentino Alto Adige, ai piedi di una cima da cui prende il nome e a pochi passi (si fa per dire) dalla montagna per eccellenza della Grande Guerra. Avrete già capito (ovviamente anche grazie al titolo :) ) che sto parlando del rifugio Scotoni!
Anche la partenza di questa meta è comodissima da raggiungere dall’hotel Gran Paradiso**** base della nostra vacanza. In meno di 10 minuti siamo al comodo parcheggio di Capanna Alpina a quota 1730mt. Il parcheggio è davvero immenso e il costo è di 5€ per l’intera giornata. Lasciamo qui la macchina e ci prepariamo all’avventura di oggi, zaino in spalla e camminare, sperando che il sole non batta troppo forte… la giornata infatti si preannuncia incandescente.
Il sentiero da seguire è il CAI numero 20, molto largo e asfaltato per la maggior parte. Il percorso infatti si snoda sulla strada utilizzata dai gestori del rifugio che raggiungono comodamente attraverso dei fuoristrada. Il primo pezzo è pianeggiante e si sviluppa su un bellissimo prato verde con alcune panchine. Da qui si raggiunge un torrente, che da qui si chiamerà Ru Sciarè, creato dallo scioglimento delle nevi in quota dei costoni rocciosi imponenti che fanno parte del gruppo montuoso del Lagazuoi. Superato il ponte in legno il sentiero si fa più deciso con dei balzi che fanno guadagnare del buon dislivello. Si può notare che il percorso costeggia delle piste da sci utilizzate in inverno senza impianti di risalita apparenti. Già da qui è possibile ammirare un panorama eccezionale sulle pareti dolomitiche del color rosa caratteristico del Piz de Lavarela e il Piz dles Conturines. Guardando verso la direzione del rifugio invece possiamo notare il Piza di Lech e la cima de Salares (Ce de Salares).
La via che stiamo percorrendo attraversa il Plan dal’Ega (Piano dell’acqua) per la forte presenza di rivoli e torrenti quando piove copiosamente o si sciolgono le nevi in questo periodo. Dopo i primi “muri” il sentiero rimane sempre costante come pendenza e riesce ad addolcirla un po’ con una serie di ampi tornanti a salire. La presenza di folti pini mughi ci permettono di riprendere fiato e abbeverarci di tanto in tanto in una bella porzione di ombra fresca. Al raggiungimento del decimo tornante si possono vedere le bandiere che si stagliano dal rifugio. Il sentiero qui diventa pianeggiante ed entriamo così nel Valun De Lagacio (la valle del Lagazuoi).
Dopo circa 1 ora e 15 minuti si arriva in questo prato sconfinato. Noi abbiamo avuto la fortuna di godercelo in piena fioritura dei piccoli fiori di montagna dai colori variopinti! Il rifugio Scotoni fa capolino sulla sinistra, molto bello e grande, con diversi tavolini all’esterno che ci aspettano per il pranzo. Prima del rifugio sono presenti delle casette in legno e delle targhe con le foto di due alpaca: Garibaldi e Blanco. Guardando meglio attorno lì vediamo poco più avanti del rifugio che stanno mangiando l’erba fresca in tranquillità. Sono belli magri e rasati (per fortuna con questo caldo). Li salutiamo e ci diamo appuntamento più tardi perché vista l’ora è ancora troppo presto per una lunga sosta e quindi continuiamo per raggiungere il lago del Lagazuoi.



Data

21-06-2021

Distanza

9.90 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

494 mt

  • Montagna

    Lagazuoi

  • Indirizzo

    San Cassiano, Trentino Alto Adige, Italy

  • Altitudine

    2172.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Scotoni

  • Informazioni

    Rifugio Scotoni

Abbiamo superato di poco i 2050mt, procediamo sul sentiero 20 e ci addentriamo nel cuore della distesa verde dove si apre davanti a noi un panorama che da Cima Scotoni arriva alla forcella Salares. Esattamente al centro c’è una via irta incuneata tra due costoni di roccia e costeggiata da un torrente in piena: quello è il sentiero da percorrere per raggiungere il lago!
Il percorso si alza subito di quota e con stretti tornanti ghiaiosi si raggiunge l’inizio del tragitto messo in sicurezza adeguatamente con gradoni formati da tronchi disposti in maniera esemplare. Un sentiero attrezzato per permetterne una lunga vita anche in presenza continua di acqua che, oltre dal torrente che lo costeggia sulla destra, è continuamente attraversato dai torrenti stagionali di scioglimento e di scolo delle pareti limitrofe. Il tragitto è una continua emozione tra la spettacolare vista che si ha verso il rifugio, oramai diventato piccolo sotto di noi, e l’alta ingegnerizzazione utilizzata per la sicurezza del percorso. Fa capolino anche un tratto attrezzato con una piccola corda Metallica.
L’acqua si fa sempre più impetuosa e si arriva ad un punto in cui è necessario effettuare un vero e proprio guado… di una cascata! Le rocce per fortuna sono disposte in modo abbastanza comodo ma la presenza impetuosa dell’acqua costringe alla massima attenzione. Da prestare attenzione anche per la presenza di alcuni punti esposti che potrebbero far girare la testa ai più sensibili. Superata questa nota avventurosa, continuiamo per qualche decina di metri di dislivello fino al raggiungimento di un segnavia dove è possibile continuare per il rifugio Lagazuoi. Noi optiamo per la via di sinistra che ci porta immediatamente al lago ambito: uno specchio di acqua color smeraldo con un sentiero che permette il giro completo per goderne le diverse angolazioni. Davanti, la parete immensa e a strapiombo della Cima Scotoni sembra in bilico in procinto di schiantarsi nel lago del Lagazuoi. Una breve sosta d’obbligo per le foto e torniamo per rifocillarci. Anche se è passato poco tempo, notiamo che l’acqua presente sul sentiero è aumentata, da tenere in considerazione se si vuole restare per più tempo a godere delle bellezze del lago.
Torniamo a rifugio Scotoni e ci prendiamo un bel tavolo all’ombra con vista sugli alpaca. Visto il caldo Blanco si distende per trovare refrigerio sull’erba fresca. Alcuni bambini arrivano per dare qualche pezzo di pane e sia Garibaldi che Blanco accettano le offerte molto volentieri. Con i bambini sembrano davvero a loro agio e giocano volentieri. Arriva il nostro rancio: polenta, formaggio alla piastra, salsicce e fiferli, degno pranzo per la fatica svolta. Uno strudel fatto in casa (eccezionale) ci indica che è meglio smaltire tutto quello che abbiamo reintegrato, quindi facciamo un ultima passeggiata sul prato, salutiamo gli alpaca e imbocchiamo al contrario il sentiero CAI numero 20.
Torniamo alla Capanna Alpina e davanti a noi si staglia in lontananza il mitico gruppo della Sella con la cima del Piz Boè ancora bello innevato. Un’escursione adatta a chi ha un po’ di allenamento, decisamente per allenati per quanto riguarda l’arrivo al lago del Lagazuoi. La comodità del rifugio Scotoni, e il panorama che si può godere dalla sua radura, lo innalza ad uno dei rifugi più belli delle Dolomiti.




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Difficoltà

Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.



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