Prealpi Vittorio Veneto

Avventura mozzafiato tra le creste vittoriesi fino al Pizzoc


Sveglia alle 4.30, il sole deve ancora sorgere, la testa è già all’escursione di oggi! Dopo mesi di inattività opto per una meta vicino a casa, sulle mie Prealpi.
Scelgo di partire presto perché le previsioni del tempo danno un sole cocente e, vista la bassa quota del percorso, ho paura di patire troppo caldo. Ma c’è un altro motivo: la Madruk Trail che si disputa proprio oggi e buona parte del tracciato passerà per la via che mi sono prefissato!
Quindi l’ansia di avere alle calcagna dei super atleti che mi rincorrono, non mi fa partire tranquillo ad un orario più “umano”.
Raggiungo Vittorio Veneto e alle 6 parcheggio la macchina nel quartiere di Costa, ai piedi della Madonna della Salute. Scarponi, zaino in spalla e via per il tratto di strada che mi raccorda a Serravalle. Arrivo ai piedi della scalinata di ingresso che porta al Santuario di Santa Augusta.
Santa Augusta è un’istituzione per i Vittoriesi: tutti hanno percorso i tornanti, i ciottoli sconnessi e ripidi che conducono a questo splendido santuario. Il 22 agosto, proprio da qui, in occasione del festeggiamento della Santa, partono i fuochi d’artificio che rappresentano uno spettacolo che attira visitatori da tutto il Veneto.
Una salita breve ma intensa che termina in una ripida scalinata che porta direttamente sul sagrato del santuario. Qui aggiro sulla sinistra la chiesa e prendo il sentiero sulla destra con segnale che indica “Madonna dell’Agnelezza”. Inizia il sentiero minerario, segnaletica CAI 980, che percorre in cresta la costa di Serravalle. La sommità della cresta sovrasta una vecchia cava di pietra che da il nome al sentiero e che, in passato, era il rifornimento di pietra che da qui arrivava a Vittorio Veneto attraverso la località Piadera. Dopo un primo balzo iniziale di dislivello si arriva ad un rudere che dovrebbe risalire al tempo romano e collegato al Castrum di Serravalle.
Il tracciato si snoda in mezzo al bosco, a volte arioso, altre più fitto di faggi. Dopo un’ora e mezza di cammino da Santa Augusta, si arriva ad un bivio, con panchina. Dritti si continua per l’Agnelezza. Intraprendo questa scelta e, dopo meno di mezz’ora, con un altro po’ di salita, si arriva all’omonima Madonnina. Una breve pausa e, superato un tornante sulla destra, si raggiunge un punto panoramico degno di nota: da qui si può vedere completamente Vittorio Veneto! Da sinistra Fregona, Vittorio Veneto e la cresta di Serravalle appena percorsa, fino a ai laghi di Revine. Dall’altra parte vedo l’obiettivo di oggi: la cima del monte Pizzoc!



Data

09-05-2021

Distanza

22.12 KM

Tipo escursione

Escursione

Dislivello

1698 mt

  • Montagna

    Monte Pizzoc

  • Indirizzo

    Vittorio Veneto, Veneto, Italy

  • Altitudine

    1534.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Città di Vittorio Veneto

  • Informazioni

    Rifugio Città di Vittorio Veneto

Un ultimo sforzo e il paesaggio regala un cambio deciso: il bosco viene sostituito da una radura che si percorre in cresta. Anche questo costone viene denominato Agnelezze e permette di avere una visuale mozzafiato sul Visentin maestoso di fronte, uno scorcio da sogno sul lago di Santa Croce e le Dolomiti da cornice.
Scelgo di deviare e prendere un sentiero poco visibile sulla destra che conduce alla casera Taffarel. Da qui ha inizio il “sentiero del bracconiere”, CAI 981. Si resta in quota percorrendo longitudinalmente la parete nord del Pizzoc. Al raggiungimento di una serie di ruderi si nota un sentiero che sale sulla sinistra: si tratta di una delle varianti della “direttissima” alla cima!
Il sentiero non è molto segnato, ha dei puntini rossi qui e là, ma è comunque ben distinguibile. La pendenza aumenta ad ogni passo: serve questo ultimo sforzo per il raggiungimento della vetta. Proprio nella parte finale è doveroso segnalare la presenza di molti alberi schiantati che obbligano a dei passaggi veramente scomodi a cui serve prestare la dovuta attenzione.
Dopo circa 3 ore e mezza dal Santuario di Santa Augusta raggiungo il rifugio città di Vittorio Veneto. Il panorama da qui è impagabile e si arriva a vedere anche il mare e la Laguna di Venezia! L’obiettivo è raggiunto, una breve pausa e via per il ritorno attraverso la direttissima, diritta verso località Sonego.
Il sentiero resta per tutta la discesa nel bosco. Poco segnato ma, come detto in precedenza, ben visibile, presenta in un tratto anche una corda metallica per evitare di scivolare su un tratto piuttosto ripido e con pochi appigli. Attraverso il sentiero del bracconiere e mi ritrovo nel tracciato della Madruk Trail. Per fortuna stanno passando gli ultimi partecipanti e non sono di intralcio. Mi permetto di rendere ancora più dritta la discesa tagliando nel bosco. Raggiungo così una cappella votiva a Sant’Antonio e da qui raggiungo velocemente l’abitato di Sonego.
Attraverso completamente la frazione e riprendo il sentiero minerario che si dirige verso il monte Castello. Rimango nel sentiero che costeggia il colle (CAI 1037a) e in breve arrivo alle mitiche Grotte del Caglieron.
A questo punto sono costretto a percorrere un tratto di strada asfaltata e, dopo una S destra-sinistra, mi ricongiungo al sentiero minerario che riprende sulla destra in località Breda. Il sentiero dapprima sale, poi fa un breve discesa su strada sassosa. Dopo 50 metri in discesa, bisogna prendere la traccia che sale sulla destra. Seguo il percorso che comunque rimane bello ampio fino ad un bivio. Tenete la sinistra (segnale con indicazione “V 4” e si arriva in cresta alla costa di Fregona.
Splendida la visione d’insieme che si presenta: dalla postazione del parcheggio, fino a Santa Augusta, la costa di Serravalle, il Pizzoc... tutto il percorso appena effettuato in un colpo d’occhio!
Ripercorro i ricordi da bambino quando raggiungevo “le antenne”. Qui infatti sono presenti i ripetitori televisivi per il vittoriese. Questa meta è stato il mio Everest in giovane età.
Scendendo dalla cresta, dopo le antenne, raggiungo la chiesetta della Madonna della Salute, ultima tappa di questa splendida avventura. Un ultimo sguardo sulla città dall’alto della terrazza panoramica e ritorno soddisfatto alla macchina conscio di aver concluso un anello che racchiude tutta la varietà e la bellezza delle Prealpi di Vittorio Veneto!




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Difficoltà

Escursionisti Esperti - sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dell'ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata ad una giornata di cammino abbastanza continuo.



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