Rifugio Dal Piaz in MTB

Dal passo Croce d’Aune in mountain bike


Insolita uscita sulle vette feltrine: questa volta la protagonista dell’escursione è la mountain bike.
Vista la bella giornata di fine estate, immaginando di trovare ancora tantissima gente sulle nostre splendide Dolomiti, ho optato per un itinerario conosciuto, il rifugio Dal Piaz, ma con un’ascesa diversa dal solito.
Arrivo al parcheggio del passo Croce d’Aune sopra Pedavena e, come immaginavo, è ormai quasi completo. Un fiume di gente è pronto a riversarsi al Dal Piaz anche perché è la sua ultima apertura stagionale. Scarico la bicicletta, monto la ruota anteriore, ultimi controlli e via verso la cima.
Le mie previsioni erano esatte: praticamente tutti gli escursionisti optano per la traccia sentieristica che “taglia” la strada carrabile che porta fino al rifugio. Quindi, io, bello tranquillo posso godermi la salita in totale tranquillità. Sporadicamente vengo affiancato da altri ciclisti… muniti delle comode e costose mountain bike elettriche: troppo facile!
La strada, rispetto al sentiero è decisamente più lunga e aggiunge circa 10km complessivi tra andata e ritorno. Mi faccio forza e mi continuo a ripetere che dopo sarò un fulmine in discesa!
In alcuni punti devo scendere e continuare portando a mano la bicicletta per la presenza di rocce troppo instabili e affioranti. Devo dire però che camminando vado praticamente alla stessa velocità che in sella… ma con molta meno fatica!
Il percorso conosciuto mi permette di orientarmi e capire sempre dove sono rispetto all’obiettivo finale e questo mi fa salire con molta tranquillità. A quota 1800mt una nebbia fitta e densa mi avvolge e mi permette di vedere solo davanti a me per 100mt al massimo.
Il rifugio è vicino, lo so, ma non lo vedo! Ed eccolo, dapprima una sagoma informe, poi una certezza: ho raggiunto il Dal Piaz in mountain bike!



Data

20-09-2020

Distanza

22.84 KM

Tipo escursione

Trekking

Dislivello

926 mt

  • Montagna

    Monte Pavione

  • Indirizzo

    Croce d’Aune, Veneto, Italy

  • Altitudine

    1944.00 m

  • Rifugi

    Rifugio Dal Piaz

  • Informazioni

    Rifugio Dal Piaz

Il rifugio era completamente assalito dalla gente, quindi sono rimasto fuori, mi sono rifocillato per bene e ho atteso uno spiraglio di sole per godermi almeno un po’ il panorama.
E adesso comincia il bello: una bella discesa, guadagnata con i quasi 1000mt di dislivello dell’andata: si parte.
Ma non è durato molto l’entusiasmo iniziale , perché un ciclo-amatore con la sua costosa bicicletta elettrica mi stava alle costole. Ero sotto pressione e non capivo se voleva passarmi oppure rimanere in scia, così, mentre controllavo dove fosse alle mie spalle… ho preso un pezzo di roccia ben conficcato nel terreno e sono volato dal sellino!
Non mi sono fatto nulla per fortuna, subito in piedi ho controllato la mountain bike, maledetto il ciclista della domenica e ho ripreso la discesa. La strada che porta al rifugio ha degli scorci spettacolari, si possono vedere le forme sinuose che fa la strada, i tornanti e i dirupi assicurati con dei bellissimi muretti a secco. Gli strapiompi in alcuni punti sono davvero impressionanti e farli in bicicletta rende l’esperienza ancora più esaltante.
Non ci si può fiondare a capofitto, bisogna tenere un’andatura costante stando sempre attenti alle rocce di diversa grandezza presenti sul tracciato, capire se sono stabili o conficcate nel terreno in frazioni di secondo. Per questo motivo la discesa è stata quasi più stancante della salita!
La Valbelluna si presenta come una cartolina appena finito di percorrere un tornante a quota 1500mt e qui una pausa è obbligatoria per una bella foto.
Il percorso continua semplice, sereno, fino ad arrivare nel sottobosco a quota 1200mt, l’arrivo è vicino… o quasi. Qui infatti sento la bicicletta che non risponde più bene nella parte anteriore, verifico: ho forato!
Un’avventura senza fine, mai banale e con sorprese inaspettate. Infatti, la causa della foratura è un chiodo affilatissimo, secondo me risalente alla Prima Guerra Mondiale (vedi foto). Non mi scoraggio e cambio la camera d’aria con quella che avevo di riserva, ma… anche questa risulta forata! Ora si ne avevo abbastanza di sorprese e di incognite, quindi ho lasciata tutto così com’era e mi sono fatto l’ultimo chilometro con la bicicletta a mano fino al parcheggio!
Era da molto tempo che non facevo un’escursione in bicicletta in montagna e devo dire che sono rimasto davvero soddisfatto e contento (a prescindere dalle disavventure descritte), ma non ha lo stesso sapore di un’esperienza fatta a piedi, con passo calmo e lento!




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Difficoltà

Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono attrezzatura ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.



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